Ridurre il quantitativo di sale è importantissimo x la nostra salute, in quanto un suo consumo eccessivo può determinare non solo un aumento del rischio di sviluppare ipertensione e conseguenti malattie cardiovascolari e renali, ma è stato anche associato ad un aumentato rischio di tumore allo stomaco ed a maggiori perdite urinarie di calcio e quindi, probabilmente, ad un maggiore rischio di osteoporosi.

Per questo l’OMS si è posta come obiettivo di ridurre del 30% del consumo medio di sale/sodio nella popolazione entro il 2025 ed ogni anno, nel mese di marzo, viene celebrata la Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale, durante la quale tutte le associazioni di riferimento per la salute sensibilizzano e informano la popolazione su questo argomento con varie iniziative.

Il consumo giornaliero di sale raccomandato non dovrebbe superare i 5g al giorno, praticamente l’equivalente di 1 cucchiaino da thè, corrispondente a circa 2g di sodio al giorno.

Poiché un pizzico di sale equivale all’incirca a 0,30g, abbiamo a disposizione giornalmente circa 15-16 pizzichi di sale.

In questo calcolo però dobbiamo fare attenzione non solo al sale che aggiungiamo alle pietanze, ma anche al sodio che troviamo spesso nascosto nei cibi già preparati, come conserve sott’olio e snack salati, cereali per la prima colazione, biscotti e condimenti pronti che potrebbero contenere un quantitativo di sale a volte eccessivo, aumentato anche dalla presenza di lieviti ricchi naturalmente di sodio.

E allora cosa fare?

Abituiamoci a paragonare le etichette nutrizionali di prodotti della stessa classe merceologica scegliendo quelli con minor quantità di sale: la prima scelta dovrebbe ricadere su quelli con un valore di sodio inferiore agli 0,3 g o, eventualmente, a quelli a medio contenuto con un valore intorno agli 0,5 g mentre dovremmo consumare solo occasionalmente quelli al di sopra di 1 g.

Riduciamo il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola).

Abituiamoci al consumo di pane senza sale.

Riduciamo l’uso di sale aggiunto in cucina, preferendo comunque, ove necessario, minime quantità di sale iodato.

Limitiamo l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, maionese, salse, ecc.)

Non portiamo in tavola sale o salse salate, in modo che non si acquisisca l’abitudine di aggiungere sale sui cibi, soprattutto tra i più giovani della famiglia.

Scoliamo e risciacquiamo verdure e legumi in scatola, prima di consumarli.

Evitiamo l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.

Insaporiamo ed esaltiamo i sapori delle pietanze con spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto.

Un ottimo insaporitore è il gomasio, facile da preparare a casa seguendo la ricetta sul mio blog.

Basteranno poche settimane per abituare il gusto a sapori meno sapidi e guadagnare salute.

 

Per approfondimenti

http://www.cuore.iss.it/prevenzione/pdf/brochure-meno-sale-piu-salute.pdf

Dott.ssa Samuela Priami

Dott.ssa Samuela Priami

Biologa Nutrizionista